CONTEST POETICO "PENNINO D'ORO 2021"

Antonio Blunda è nato ad Erice (Tp) il 26.02.1972 e risiede a Palermo.
Ha iniziato a scrivere poesie più o meno a otto anni, ma la grande passione per la letteratura è esplosa durante il liceo classico. Dai trent'anni ha iniziato a scrivere anche racconti e aforismi.
Laureato in Giurisprudenza esercita la professione di avvocato, specializzato in
materie civilistiche, è felicemente sposato, e papà di una bimba di due anni.
Alcuni riconoscimenti:
1° classificato vincitore assoluto al Premo Letterario ” Arenella – Città di Palermo” 2012 – sez. poesia in lingua italiana;
Finalista al Premio Letterario "Il Giardino di Babuk – Proust en Italie" - Sezione narrativa – Edizione 2018;
Finalista 3° classificato al premio letterario " Umberto II" 2018 - sezione narrativa;
Pubblicazione nel 2018 di una raccolta di poesie dal titolo “I giorni del ritorno” (Smasher
Edizioni);
Vincitore assoluto 1° classificato al Premio Letterario-giornalistico "Bombagiù", con il
testo "Un giorno ordinario" (2021);
Segnalazione Speciale della Giuria, al Premio Letterario Internazionale "Napoli Cultural Classic" XVIa Edizione 2021, per la sezione narrativa.
Autore inserito nell'Albo d'oro dei Poeti, Scrittori e degli Artisti Italiani Contemporanei di Cefaluart (2021);
Presente su diversi siti internet ed antologie letterarie, diverse poesie sono state tradotte amichevolmente in inglese, spagnolo, francese, e arabo, grazie ad alcuni amici e collaboratori oltre che in Italia, in Giordania, Iran, Stati Uniti, Francia, Spagna, Argentina, Filippine,Grecia,India.
RUMORE
La vita
è la mia cosa più forte.
E’ caduta appena
per questo mondo
d’una mia luce breve,
e mi solleva da terra.
La vita è così bella
perchè fa un rumore.
Un rumore che conosco
nel fiore dischiuso
nella mano di Dio
nell’amore amato e coincidente
nel cerchio della mia pietà
Il rumore che conosco di tutti i treni
di tutte le stazioni con gli orologi fermi
di tutti i passanti nel vento
Questo rumore
che va bene per tutte le stanze,
per le stanze della mia casa
dove, da sempre,
ricordo il rumore.
Il rumore di cui parlo,
il rumore che ti fa sentire le cose
qualcosa già prima
per ogni mia lacrima
Perchè ho pianto, in gioventù.
E nel cammino verde
della piccola strada
sento adesso la via
così a metà della mia vita.
Vita, mia vita,
vita mia,
immenso dolcissimo rumore
di tutto il mio vivere.
Rimani ancora qualcosa.
Tu che sei la meravigliosa luce
e la ragione commovente
delle mie farfalle.
***
DIMMI TI AMO
Dimmi ti amo,
io che quasi non so più dirlo.
Dimmi ti amo,
perché questa casa, per una volta,
non me lo ricorda
perché l’ultimo tramonto
sembra un viaggio narrato
perchè “ti amo”
è qualcosa di immenso
in questo silenzio
che vibra così
dimmi ti amo
e giuro
che avrò contato piano
tutte le rondini
***
ALLA FINE DI TUTTE LE STRADE
Ecco la casa che mi ha visto dormire.
Ecco il sonaglio, il cucchiaio,
il mio segreto biglietto nascosto alla pietra,
i miei fiori bianchi di primavera.
Eccoti, amico mio,
non mancava che il tuo sorriso
e il tintinnìo del bicchiere.
Eccoti, amore, tu m'hai preso per mano.
Sei venuta a raccogliermi?
Non ho avuto bellezza che in te.
Nessun altra bellezza
se non quando è il mare, il canto delle cicale,
cani e conigli tra i campi rossi all'imbrunire.
Quando vive la pace e il perdono
dell'acqua sul fuoco
Quand'è l'ultima luminaria che dorme nella nebbia
con l'esercito disarmato delle nuvole