
La prima edizione del Concorso Nazionale di Poesia inedita "Il Corvo" si è concluso.
La Locomotiva Quaderni di Poesia vorrebbe -a nome del suo direttore Andrea Terreni- ringraziare tutti i partecipanti che sono stati numerosi e di grande qualità, alzando il prestigio e il valore del premio stesso.
Di seguito la classifica finale che sarà stilata ordinando dal 5° al 1° premio le opere precedentemente selezionate per la finale.
Ancora un caloroso saluto a tutti, ci vedremo nuovamente per le prossime iniziative della Rivista.
5° CLASSIFICATA: Giulia Previato
BROKEN SOULS
Di cosa sono fatte le persone?
Di speranza?
Di sogni?
Di vita?
Di malinconia e rimpianto?
Di un mare di lacrime?
Di sofferenza?
In ognuno di noi c’è un po’ di tutto questo:
anime spaccate in due,
notti insonni,
cercando nel silenzio sé stessi
cercando quella parte di sé
quella che in qualche modo è sempre serena,
cercando quella ninnananna che nessuno conosce
cercando l’amore
quella tacita promessa che ognuno fa a sé stesso,
di vivere nonostante tutto,
di rialzarsi anche con le gambe rotte
e il cuore frantumato dal dolore dell’esistenza,
la promessa di non finire tutto come se non avesse mai avuto importanza;
e in questo silenzio infine cosa resta?
Se non ciò che siamo nel profondo…
Cuori distrutti, corpi immobili,
fantasmi forse di una vita non vita,
maschere.
Semplicemente…
Anime interrotte.
4° CLASSIFICATO: Franco Pietro Masu
EPPUR... E' LA TUA TERRA
sii maledetto
cresciuto senza cuore
carnefice famelico
maniaco criminale
nascosto da una fiamma
che dà solo dolore
vile che hai ripudiato
con odio la tua terra
martire inconsapevole
di un figlio criminale
non meriti perdono
nemmeno una parola
sei un povero bastardo
un uomo senza razza
condannato a patire
le pene dell'inferno
l'eternità del fuoco
la brace che tortura
ti sfregia e non t'ammazza...
3° CLASSIFICATO: Alessandro Galdiolo
L'unica cosa che puoi fare
Sembro un pazzo
occhi strabuzzanti e barba incolta.
Con l'anima che esplode
mi aggrappo ad un timone
in mari inaccessibili.
D'isola in isola, a raccogliere briciole,
tracce che mi diano la speranza
alla ricerca forsennata di te.
Sperando come solo la follia concede
di trovarti ferma al prossimo porto,
sorridente, col vento a far vivere capelli color rame.
Utopia dei miei pensieri, un sogno
dell'essermi sentito sfiorare
quel tanto che basta,
ma non ti trovo
non ti trovo più e continuo a navigare.
La ragione, il vento sussurra
ma io rifiuto di ascoltare,
mi dice fermati,attracca
mi dice sei stanco, sei consumato, vecchio ormai
vai a riposare, ne hai bisogno
è, l'unica cosa che puoi fare.
E mi rendo conto,
sono consapevole
di baciare un fuoco che mi divora.
Sono sicuro che
arriverà un onda a travolgermi,
scenderò in fondo l'oceano
lentamente ed inesorabile,
ed io sorriderò.
2° CLASSIFICATA: Anastasia Carlino
Il carro di Tespi
Se sto zitta zitta,
mi sembra sentire,
quest’anima mia
emetter sospiri:
sussurra discreta,
con voce soffusa,
che teme dagli altri d’essere udita.
Non può cadere,
il calco di cera da questo volto,
e rivelare,
ciò che la gente non suole capire.
Se stai zitta zitta,
si sente levare,
l’arguto lamento
che cerca di uscire,
un bimbo che piange,
che vuol farsi sentire.
Ma sto zitta zitta,
non voglio ascoltare,
indosso una maschera
per farmi ammirare.
Perciò ridete,
continuate a ballare,
a questo dolore
non date importanza.
Così il carro avanza
Col suo mondo in sella,
con teatri gremiti
di volti d’argilla.
Le maschere in posa,
il trucco perfetto,
si alzi il sipario!
Lo spettacolo è in scena.
1° CLASSIFICATO: Pietro Edoardo Mallegni
Funerali d’infanzia
Tempi più neri,
e colpiti
si inseguono
fino all’adesso.
La fantasia è più
tetra, non ai più,
di questa verità,
che poteva ergersi,
ancora.
Non c’è nulla fuori,
solo la condanna
a vedersi morire,
in sogno tutti i giorni.