CONTEST POETICO "PENNINO D'ORO 2021"

Pasquale Zucchi è un poeta italiano che vive e risiede in Canada.
Ritratto
All'alba,all'ora in cui la rugiada vapora,
come un liuto d'oriente che suona melodioso,
la giovinezza tua schiumante come l'onda
e' un'elegia d'amore che l'anima m'irrora.
Nell'aurora di porfido che schiara il firmamento
come un velo odoroso che d'inverno s'esala
sento il dolce rullio che vien dalle tue anche
vibrante come l'ala d'un lento bastimento.
Fermentano i turgori amari dell'amore
quando danzare fai la tua forma leggera
e ridi come un ramo di pesco a primavera
mentre il vento che passa ti bacia i seni e
muore.
Le linfe inarrestabili salgon le vene in fiamme e brucio come brucian le fiamme dell'inferno,
sale un bianco vapore d'ostensorio d'argento
mentre mi strappi il cuore con le tue mani
bianche.
La lunga chioma tua color di giada accesa
cinge le reni calde nella rossa agonia,
e carezza la pelle color di luna ambrata
d'una nuda odalisca nell'estasi distesa.
Sei come una romanza che scivola sul mare
sei lo scroscio di pioggia ch'aprir fa il fior
selvaggio,
sei il remo dentro l'acqua che sciaborda al
tramonto,
sei il pugnale nell'ostia poggiato sull'altare,
sei il dolore che s'alza piangendo verso il
cielo,
sei la malinconia che porta in se' l'autunno,
sei la dolcezza strana che gonfia il desiderio,
sei la forgia che brucia e che allontana il gelo.
Sei la voce che chiama dal fiume sulla sponda
quando nel lieve zefiro il tuo respiro canta,
sei la neve d'aprile che cade e al sole fonde,
sei un cantico d'amore,sei la mia strega
bionda.
***
Solo
Nel novilunio l'eco su me incombe
e uccide i sogni della giovinezza,
un cerchio azzurro,un volo di colombe,
canta la luna un rondo' di tristezza.
Un sogno d'orizzonti in carosello,
il succo di due labbra porporine,
la luna imprigionata sul cancello,
le bionde trecce tue d'olandesina.
Palpitar d'ali pregne di rugiada,
cadon le stelle come le mie foglie
e sotto un cielo ai riflessi di giada
affondano una a una le mie voglie.
Il rimpianto di messi mai mietute,
i madrigali gonfi di passione,
le nostre primavere ormai perdute
che s'alzano in preghiera in processione.
Non fioriscono piu' le margherite
sul mucchio muto delle mie macerie,
solo un corimbo di rose appassite
e Tu che non sei piu' quella che eri.
Sotto la pioggia muta di settembre
restano i cocci,le memorie amare,
il pianto,il riso, gli amori,le ombre
...e io che sono solo e parlo al mare.
***
Breve amor...lungo oblio
...e galoppava il vento sopra il tuo seno bianco
la bocca mia lo mangiava per sentirne la voce
...cadenze al rallentatore,turbulente
trasparenze
incandescenti sogni al solstizio dell'estasi...
ricordi?
Eri musica originata nei millenni,
frenesia che trascina e distrugge,
cigno sul lago al crepuscolo,
raggio di sole agli occhi del morente.
Ricordi quei tuoi notturni seni addormentati?
quel tuo braciere lento?
i miei affamati denti nella morbida bocca?
e quel grido sfrenato tirato fino al cielo?
notte pareva immensa negli occhi di cristallo
quando venivi a offrirmi quell'umido dolore
che dorme nel tuo ventre...
incandescenti sogni e danze indiavolate
al solstizio dell'estasi
...breve amor...lungo oblio!