CONTEST POETICO "PENNINO D'ORO 2021"

Pasquale Zucchi è un poeta italiano che vive e risiede in Canada.
Soffro
Si fondono i profumi
e gli odor di settembre
ispessiscono l'aria
nel fondo della valle
le lacrime del sole
scendono sopra l'ombre
del nido abbandonato
e mutano in farfalle.
Il lago ruba muto
tutti i colori al cielo
e come marea monta
in me un sospiro sordo
l'onda del desiderio
e' un vestito di velo
sui cristalli intagliati
nel vetro del ricordo.
Occhi,cieli di ghiacci
pieni d'arcobaleni
labbra rosse in cammino
verso labbra in attesa
gonfi al respiro ansante
le lune dei tuoi seni
strappano lunghi fremiti
alla mia fiamma accesa.
Tremula sulla bocca
la goccia d'un sorriso
scivola piano e infiltra
ai miei fianchi il suo brivido
una stilla di sangue
piove dal paradiso
...danzi
e nel passo lieve
e' l'essenza del grido.
Versa la luna placida
la sua acqua d'argento
nel bosco gia' silente
tra i rami secchi e brulli
e sul corteo dei sogni
che vanno al firmamento
s'alza dolente un canto
Miserere di Lulli.
Raccogli tra le mani
l'urna d'amor che t'offro
di questo amore c'ora
al sol langue marcendo
e passa un vento amaro
sul tuo corpo stupendo
mentre morente d'estasi
mormori piano...soffro!
***
Scialli neri a coprire la realta'
Rosso silenzio immenso come il mare
nenia snervante questa solitudine
come uno scivolar d'ombra furtiva
fulvo il pulsar dell'ansia
semina l'inquietudine
nella vena sommersa.
Diamante chiuso nella ganga
dello spavento
immobile mi pesa questo nodo fatale...
alle pungenti,crude sofferenze
torna in ritmi circadiani
il germinal lumeggio
intriso d'oscuri rimorsi
e essenze forti di grecali istinti
in taciturno incedere vanno
in attesa che i corvi
possan nascere bianchi...
fianchi stanchi di donne
piegati nel dolore
bruciano dentro come una terzana
...rintocchi a smantellare la paura
...scialli neri a coprire la realta'.
***
Ricordo
Dolce ricordo mio nell'ombra addormentato
all'ora in cui il tramonto in fiamme si consuma
come un frutto abortito ora sei diventato
e lentamente disfi in bioccoli di schiuma.
Dolce ricordo mio d'occhi azzurri fatati
carichi di passione indomita e ribelle
occhi zigani ardenti pallidi innamorati
ove nasceva il sole e morivan le stelle.
Occhi umidi di pianto teneri d'innocenza
in cui l'ambra scioglieva in barbagli preziosi
striati d'ametista e di fosforescenza
e in cui tuffavo nudi i sogni silenziosi.
Ricordo ormai lontano rapito nel tuo grido
all'ora in cui la notte compiva il sacrificio
strappato al tuo bel fiore,rubato al tuo bel nido
dolce come la carne nel morso del cilicio
del singhiozzo smorzato nelmormoriodell'onda
del bacio caldo e madido che a far l'amore
invita
del vulcano infuocato che devasta e feconda
del solco ombroso e rorido in cui dorme la
vita.
Ricordo ormai lontano e dagli anni annerito
d'occhi blu che piangevano due lacrime salate
che come perle lucide colavano bagnate
sull'ali vellutate tue d'angelo ferito.
Ora,ricordo incurvi dietro il nero orizzonte
e sulla Terra passa il fiato della notte
tutto svanisce,amori,sogni,speranze,lotte
ed io resto mendico sotto l'arco d'un ponte.