
Sara Scopigno ha iniziato a scrivere prosa all’età di quattordici anni.
Solo più tardi ha scoperto di potersi esprimere più liberamente attraverso la poesia.
È appassionata di parole e lingue. Si è, infatti, da poco laureata in lingue e letterature all’università Ca’ Foscari di Venezia.
Nemico invisibile
Non sono i boati delle bombe
a cullarci nella notte buia.
Non sono i proiettili ad ucciderci
uno dopo l’altro, tutti quanti.
Eppure, cadono le mosche.
Coprifuoco ma senza guerra.
Caduti senza alcuno sparo.
Ospedali senza feriti.
Siamo uniti più del solito
ma anche divisi come non mai.
Un nemico che è invisibile
dentro i confini e nelle case
alleato della stupidità.
Il suo nemico è l’attenzione.
Così sfiancante, scoraggiante.
Mentre il bianco esercito avanza
stanco di combattere sempre
mostri senza volto né corpo
di armi inadeguate provvisto.
Hanno già perso più di tutti.
Non si può scappare lontano.
Nasconditi e respira piano.
Ora non puoi stringermi la mano.
Sorridiamoci da lontano.
Lo so che tutto sembra strano.
Io voglio scappare lontano.
Tu mi vuoi abbracciare forte
ma non c’è nulla che puoi fare.
Ora fermati e stai ad aspettare
ma fermi non sappiamo stare.
È strano questo tempo lento.
È la vita che si è fermata.
Il tempo non ha rallentato.
Avremo più rughe domani
quando tutto sarà passato.
Spazzando via sogni ogni giorno
spezza vite incessantemente.
È così inutile sperare
che tutto torni come prima
ma saremo stupidi uguali.
E ci avranno spezzato le ali
e saremo tutti normali
e quindi odiosi e sospettosi.
Sapremo pensare solo a noi,
perché neanche ora siamo altruisti.
Oggi mi chiedi se passerà
il futuro cosa porterà
Anche se sopravviveremo,
lo so, ci autodistruggeremo
e con noi tutto il mondo cadrà.
***
Senza colore
Intorno è buio e io ho paura
e tu non lo vuoi ammettere
ma lo so che anche tu ne hai.
Io fingo di essere forte,
tu fingi di non vedere.
Sono sola qui in questo buio,
tu sei qui ma non davvero.
Tutta la speranza è persa.
Il tempo corre, e io dietro
col fiatone nel buio tetro.
Se ancora ci fosse il mare
affogherei in quel colore
ma ora è tutto in bianco e nero,
un vecchio film ma senza amore.
Ci han tolto le parole.
Eccomi, sono ancora qui
cercando di risolvere
questo oscuro rompicapo.
Sembra di sbagliare tutto.
Guarda, mi hanno distrutto.
Forse dovremmo cercare
un’altra via per scappare.
Ormai niente ha più senso
in questo strano universo.
Quel sorriso che giocava spensierato
dalle mie labbra è ormai scappato impaurito.
Così non doveva andare,
è che non riesco a parlare.
Non ho più corde vocali.
Mi hanno tagliato le ali.
Vorrei saper come fare
per far la nebbia svanire.
Dovresti aiutarmi ad uscire,
mostrarmi il colore del mare,
scacciare le ombre tetre.
Voglio tornare a nuotare
e ridere e poi sognare.
Sono solo ricordi ormai,
già spazzati via dal vento,
distrutti in un lamento.
È colpa di questo mostro
che non mi fa respirare
da cui non si può scappare.
Forse si può sconfiggere,
però io non so combattere.
Vorrei che tutto finisse.
Vorrei che tutto cambiasse.
Vorrei avere un po’ di pace.
Come dopo un’avventura,
quando non si ha più paura.
***
Ammira
Il sole che accarezza
i tuoi occhi scuri e stanchi
scalda e brucia la pelle
e poi asciuga i tuoi pianti
stringe con tenerezza.
Culla piano la brezza.
Ti canta ninna nanne
soffiando dolcemente
passando tra le canne
spazza via l’amarezza.
Senti la gentilezza
un tocco delicato.
Ascolta quest’armonia
richiamo dimenticato
che nell’aria svolazza.
Ti chiama con dolcezza.
Senti le onde cantare,
spingono le papere,
si uniscono al vociare.
L’acqua giocosa schizza.
Loro offrono salvezza,
ti circondano d’ombra,
sussurrano sciocchezze,
riparano dalla calura
come verde fortezza.
Apprezza la freschezza.
Solleticando i piedi,
farfalle ti baciano,
i pulcini nei nidi,
parlando con saggezza.
Bella la tavolozza.
Vivide pennellate
colorano il mondo
non saran cancellate
esprimono purezza.
Ora vedi con chiarezza.
Chiudi gli occhi ora e aspetta.
Riempi i polmoni d’aria.
Non devi avere fretta.
Porta via la stanchezza.
Accogli la tristezza,
è solo un’emozione.
Passerà via veloce
ben più di un aquilone.
Via con la pesantezza.
Togliti la corazza.
Spazza via le nuvole.
Uccelli cinguettano.
Senti il ritmo mutevole,
ti porta con leggerezza.